martedì 22 febbraio 2011

la legge

Il bambino è costruttore dell’uomo,
non esiste uomo, che non sia stato formato
dal bambino che era una volta”.
(Maria Montessori)


Quando si ha un'idea, c'è il momento del silenzio e quello del dire.
Da quando c'è il blog sono in pieno fiume di parole...racconto a tutti quello che vorrei fare, anche a persone che non conosco, perchè credo che questo porti energia all'idea. E quando qualcuno fa delle critiche le accolgo e ci rifletto. Fino ad ora alcune sono state utili, altre invece sono volate via con il vento. Ma la cosa più bella per me è vedere gli occhi delle persone quando racconto loro cosa dice la nostra Costituzione a riguardo dell'istruzione. Quelli a cui spiego che la scuola non è obbligatoria e che la scuola provvede all'istruzione quando i genitori non sono in grado di farlo, ecc. ecc. si stupiscono e mi sembra di vederli tornare bambini: i loro visi ringiovaniscono e gli occhi che brillano sembrano voler dire..."ah, se lo avessero saputo i miei genitori"...ed è così anche per chi della scuola ha un buon ricordo...


Per chi non lo sa, ecco come recita la Costituzione italiana ( Parte I - Diritti e doveri dei cittadini Titolo II - Rapporti etico-sociali):

Art. 30 - E' dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire e educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi d’incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. (…).
Art. 33 – (…) Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale. (…)
Art. 34 – (…) L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

Interessante da leggere è anche l' C.M. n. 35 del 26/3/2010, dove tra le altre cose si definisce la controversa questione degli esami annuali.


Quindi: la scuola non è obbligatoria, ma l'istruzione sì.
E qui ci sarebbe molto da scrivere!

giovedì 10 febbraio 2011

speranze

Questa pianta è una Dracaena cinnabari (Fam. Ruscaceae)
e mi piace che sia in questo post.



Vorrei fare scuola a mia figlia perchè SPERO che così lei possa dedicarsi maggiormente a coltivare le sue attitudini, i suoi talenti e perchè SPERO che non dovendo subire ciò che non risuona con lei da grande possa scegliere più liberamente quale strada percorrere.
Con questo ci tengo anche a dire che sono convinta che esistano buone maestre, ma non ho la certezza che capitino a lei e comunque credo sia difficile poter soddisfare appieno le richieste di un bambino che vuole conoscere quando si è inseriti in un contesto scuola.


giovedì 3 febbraio 2011

semi di riflessione

Le letture "steineriane" di questi ultimi anni mi hanno illuminato la via più volte e mi hanno posto dei quesiti a cui tento di rispondere nel mio quotidiano. Adesso, nell’ottica dell’ homeschooling, sto riprendendo alcune di quelle letture per vedere cosa colgo di nuovo, cosa di diverso risuona in me, anche perché io sono diversa.
Rifletto su un passo del testo di Henning Köhler “Il miracolo di essere bambini”:
Non c’è niente di cui un bambino, o meglio, ogni bambino vada più fiero della gratitudine di un adulto, gratitudine rispetto a qualcosa che il bambino ha creato nella sua interiorità più intima e ha poi offerto in dono. Con quella gratitudine il bambino cresce nella sua personalità e quest’ultima ne viene rafforzata. Si parla però di gratitudine AUTENTICA e non di un atteggiamento del tipo “bello, grazie, ma avresti potuto…”. Non dovrebbe subentrare un atteggiamento critico, ma bisognerebbe cercare di far sì che il bambino sperimenti che quello che ha fatto per noi viene DAVVERO valorizzato. Solo così i bambini sono veramente vicini alla loro essenza, al loro sé.
Questa attenzione è fondamentale e mi domando: l’istituzione scuola cosa fa in questo senso? Quanto noi adulti siamo disposti a ricevere un dono senza commentare? E soprattutto, siamo sempre in grado di cogliere che quello che ci viene dato è proprio quel dono? Sono riflessioni che devono trovare un impegno pratico e soprattutto INDIVIDUALE. Penso a Janusz Korczak, medico, pedagogo, poeta ed artista che sosteneva che i bambini nella forma plurale generica non esistono affatto! Quello che esiste è un’infanzia e per ciascuno è qualcosa di unico, irripetibile, speciale e di conseguenza diverso. Non possiamo comprendere “i bambini” in generale, ma solamente il bambino che ci è stato affidato, e solo nel preciso momento in cui lo guardiamo.
Ecco perchè educare è compito arduo che non può e non deve essere preso alla leggera, un compito nel quale, necessariamente, "tutto il villaggio" si deve impegnare!